martedì 4 marzo 2014

Vudù prêt-à-porter

Avete mai sentito parlare del Vudù? Bè, sì, chi non ne ha mai sentito parlare? L'autorevole voce di Wikipedia la presenta come "una delle religioni più antiche del mondo, estremamente complessa e ricca, nata dalla sintesi delle varie espressioni spirituali africane e di alcuni elementi cattolici, originaria dell'Africa e poi diffusasi nelle Americhe, a causa della deportazione degli schiavi." E bla bla bla.
In realtà, lasciando da parte tutte queste nozioni, che se volete potete andare a leggere anche su fonti un po' più serie ed attendibili di Wikipedia (che per carità, sempre sia lodata, se non avessi lei!), bisogna decisamente dire che il Vudù è ricordato principalmente per le bambolette da trafiggere con gli spilloni. La bambola rappresenta la persona a cui è destinato il rituale e gli spilloni sono gli strumenti grazie ai quali, trafiggendola, possiamo far in modo che accada qualcosa al destinatario. In realtà si potrebbe anche usare per cose belle, per guarire qualcuno da una malattia ad esempio, ma in realta tutti, proprio tutti tutti, quando nel corso della loro vita hanno pensato "ah, se avessi una bamboletta vudù...!" lo hanno fatto con intenti tutt'altro che benevoli. Io compresa.
Tuttavia non è semplice procurarsi o costruirsi una bambola: e ci vogliono i capelli della persona destinataria, e ci vogliono erbe magiche particolari, e ci vogliono spilloni di un certo tipo, e servono preghiere, e ci vuole il bagno purificatore, e ci vuole un sigillo magico, e la rava e la fava!
Quindi, come si fa a lanciare una maledizione a qualcuno in maniera veloce ed a basso costo? Cercando su Google (no, non avevo intenzioni cattive, era solo per amore della conoscenza...ehm...) mi sono imbattuta in un sito sul quale si possono lanciare maledizioni semplicemente scrivendo il proprio nome, il nome del destinatario e l' "augurio" che gli si vuol fare. E oplà, il gioco è fatto. La cosa bella è che tutti possono leggere le maledizioni altrui.
Così, scorrendo la lista, mi sono imbattuta in maledizioni di tutti i tipi: c'è l'insicuro, che lancia la stessa maledizione 10 volte così ci sono più possibilità che arrivi, c'è la cornuta "che le donne con cui mi hai tradito ti facciano soffrire sessualmente e ti lascino impotente", c'è l'amante-politicamente corretta "che Debora ti lasci in malo modo, facendoti fare brutta figura come ti meriti! Così poi ti metti con me", la gelosa "a tutte le troie che ci provano col mio ragazzo, spero che diventiate delle ragazze inguardabili!"; c'è l'incendiaria "la tua casa in fiamme e tuo marito che ti tradisce", la tricologa vendicativa "che ti cadano tutti i capelli", quello che non si vuole sporcare le mani "che tu possa picchiarti da solo", c'è il pignolo "dolore per il corpo: testa, gambe e mani"; c'è la stacanovista "il lavoro tocca a me, non a te!", la generalista "che ti accada qualunque cosa!", lo studente che sceglie l'ultima spiaggia "che la professoressa di matematica sia costretta a mettere 8 a tutte le interrogazioni e a tutti i compiti!", le DUE amichette di letto che tutti vorrebbero avere "che ti vengano le emorroidi, herpes, piattole e sifilide", la giustiziera "che tu possa soffrire quanto hai fatto soffrire me! Non troverai mai un'altra donna fedele ed innamorata, solo solitudine e tristezza nella vita ti aspettano!"(questa, ad onor del vero è una cosa che abbiamo pensato un po' tutte, confessiamolo, anche senza riti vudù di mezzo).
C'è poi tutta una sottocategoria di veri cattivi, cioè quelli che augurano la morte: c'è il laconico "muori", l'amante dello splatter "che un autobus ti investa davanti a me", il sadico "morte lenta e dolorosa", lo specialista "che ti venga un tumore ai polmoni", la teatrale "muori, puttana!", la tizia che ama le soluzioni estreme "devi crepare e non fare più sesso con nessuno", l'impaziente "devi crepare adesso all'istante", la lettrice di Dante "che tu possa bruciare all'inferno!", l'amante del dialetto "te possa sciopà er fegato!",  ed infine il militante di partito che a un famoso politico dice " che ti venga una gangrena al tuo piccolo corpo grasso e speriamo ti esplodano gli occhi vacui di triglia cotta".
Potrei andare avanti per ore. Non vi metto il link del sito per non fargli pubblicità, che certamente non si merita.
Ho voluto far apparire la cosa ridicola, per farci due risate, anche se ci sarebbero tantissime riflessioni da fare su tutto questo. Chiedersi, ad esempio, quanto odio la gente sia capace di provare, ma anche quanto male le persone facciano ai loro simili tanto da spingerli a covare tutta questa rabbia.
Dico solo, per sdrammatizzare, che per fortuna aveva ragione mio padre che, quando da bambina avevo paura dei fantasmi e dei malocchi, mi diceva sempre:  "Michela, è dei vivi che devi aver paura e delle cose tangibili. Se la gente potesse far male a distanza, saremmo tutti morti!".