mercoledì 4 luglio 2012

Fiore o serpente?

Estate 1990. La colonna sonora era la bellissima "Notti Magiche" (vero titolo "Un'estate italiana") di Nannini-Bennato che accompagnava gli azzurri impegnati nei mondiali di casa nostra.
Ero in vacanza a Milano Marittima coi miei e lì c'era un ragazzino, di cui non ricordo il nome, che non mi lasciava in pace un secondo!
Era di una cattiveria unica, il classico bulletto  che faceva lo stronzo con le ragazzine. Se andavo a fare il bagno, cercava di tirarmi giù il costume e non potevo fare un passo che me ne faceva di tutti i colori: gavettoni, gesti osceni...
Era diventato il mio incubo.
E la bimba cattiva, come al solito, venne in soccorso alla Michela dolce e remissiva.
Come tutti i bulli, era forte solo con i deboli.
Un giorno ero in spiaggia con il nuovo copricostume che avevo comprato con mia madre il giorno prima a Cervia: era bellissimo e, ovviamente, rosa. Appena mi vide, il bullo pensò bene di farmi uno scherzetto dei suoi: mega gavettone prima e subito dopo bombe di sabbia. Avete presente come mi conciai?
Però non feci storie. Mi alzai, mentre lui e i suoi amici ridevano, e corsi da mia madre. Le dissi: " Vado a lavarmi e cambiarmi e torno subito".
Dopo dieci minuti ero di nuovo in spiaggia. Credo che Carrie, la protagonista de "Lo sguardo di Satana", in confronto a me sarebbe sembrata uno zuccherino. Individuai il bulletto al bar della spiaggia. Era circondato dagli amichetti stronzini come lui. Gli feci "toc toc" col ditino sulla spalla. Lui si girò e mi disse "oh, che vuoi??". SBAM, schaffione. Barcollò, si aggrappò ad un tavolino e fu a quel punto che SBARABAM gli arrivò l'altro schiaffone dall'altra parte. Dopodichè mi avvicinai, lo presi per il ciuffo e gli dissi: "Ora te mi ascolti bene: la prossima volta ti do un calcio nei coglioni, hai capito?" (anche se non è che avessi molta idea di cosa fossero i "coglioni", ma lo avevo sentito dire da qualche compagno di scuola e mi sembrava che fosse una bella frase ad effetto).
Si mise a piangere e corse da suo padre. E lì ci fu la soddisfazione massima: cercando, fra un singhiozzo e l'altro,  di spiegare al genitore cosa gli era capitato, farfugliò un: "lei... mi ha... detto che... prima mi ha dato gli schiaffi, poi calci!!!". Suo padre si girò verso di me. Ah, non vi ho fatto vedere com'ero a quel tempo:




Ovviamente gli scoppiò a ridere in faccia! "Ma che stai dicendo? QUELLA ti avrebbe minacciato?? Quante volte te l'ho detto che non devi dire bugie! Stai zitto, stai!"
E SBAM, ceffone da suo padre. Come dire... non fu proprio la sua giornata fortunata quella.
Ottenni quel che volevo: da quel giorno in poi fu lui ad evitare me ogni volta che mi incontrava.

"Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso"
 W. Shakespeare





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