lunedì 2 luglio 2012

Vacanziera immaginaria

Ho bisogno decisamente di andare in vacanza. Non una minigita di uno o due giorni. Una vacanza vera vera, di quelle che si parte presto la mattina, portandosi dietro tutto l'armadio nelle valigie (perché non si sa mai, metti che piova? Metti che faccia freddo? Metti che faccia troppo caldo? Metti che mi serva il tacco a spillo?) e si torna dopo minimo 15 giorni, quando ormai la città o cittadina in cui hai scelto di "abitare" durante la vacanza ti è entrata nel sangue e tu ti senti cittadino onorario.
Voglio staccare la spina e allontanarmi da qui per un po' di tempo, voglio non pensare a tutti i problemi e chissenefrga se al mio rientro saranno tutti qui di nuovo. Se non altro mi sono divertita per un po'. Voglio svegliarmi alle nove, fare colazione e andare in spiaggia. Non pensare a fare la spesa, alle ripetizioni, al pranzo, alla cena, a risolvere i problemi di mezzo mondo o ad ascoltare l'altro mezzo che si lamenta o mi disapprova per qualcosa.
Sole, mare e cielo azzurro, andare in giro per mercatini, comprarsi qualcosa di inutile e sfizioso, come un olio per il corpo per sentirsi polinesiana o un burro di cacao alla fragola per sentirsi quindicenne.
Profumo di salsedine e olio solare, tuffi nell'acqua fresca e concedersi il lusso di un gelato alla fragola con tanta panna, due spaghetti con le vongole e un bicchiere di prosecco; passeggiare lungomare la sera con quella leggera brezza che fa venire i brividi e scambiare occhiate con quel tizio al bar che non rivedrai mai più. Magari uscirci e pensare che potrebbe essere l'uomo della tua vita, perché in quel momento siete solo felici e vivete momenti perfetti.
Mi mancano le vacanze così, quelle fatte per non fare niente, per non pensare a niente e per leggere libri che la maggior parte delle snobbine impegnate non userebbe nemmeno come carta igienica. Oddio, fosse mai che i Dotti Fondoschiena si ignorantizzassero e partisse da lì un analfabetismo di ritorno che potrebbe invadere i Sacri Cervellini!
Vabbè, a parte le digressioni, torniamo alla mia vacanza immaginaria: vorrei solo l'opportunità di mettere un po' di distanza fra me e i problemi, vorrei potermi svegliare una mattina e, di fronte ai soffi d'azzurro e di luce, pensare che in fondo la vita è davvero una cosa esagerata e sentire quel momento di euforia quando realizzi che hai davanti un altro giorno di libertà.

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