martedì 26 giugno 2012

Fulmini e labirinti

Premetto che non sono una che segue i telefilm. Per due ragioni: 1. non riesco ad essere così costante (da ragazzina adoravo "Beverly Hills", ma dopo la quarta stagione mi sono stufata e ciao); 2. I personaggi a cui mi affeziono fanno sempre fini tragiche e io poi ci metto anni a superare il lutto: non ho superato la morte di Paolo in "Distretto di Polizia 4", e nemmeno quella del Conte Ristori in "Elisa di Rivombrosa 2" e vogliamo parlare della morte di Billy in "Ally Mc Beal"? E vogliamo parlare dell'abbandono di Jess in "Gilmore Girls"??  Quindi, dopo tutti questi lutti, ho deciso di smettere di guardare telefilm, italiani o stranieri che siano.
Mi capita però di guardare ogni tanto "Grey's Anatomy". E di solito mi trovo alla fine della puntata col nodo alla gola. Quel telefilm sembra che abbia tutte le risposte alle domande che mi sono fatta non solo negli ultimi mesi, ma in tutta la mia vita. E di solito le risposte che sento non mi piacciono, perché la maggior parte delle volte portano ad altre domande. Anche stasera, per esempio, è arrivata la frase ad effetto che è stata un colpo al cuore. Non mi ricordo la frase esatta, ma diceva più o meno: se arriva il momento giusto in cui sei in grado di voltare definitivamente pagina e tirarti fuori da una situazione che ti fa stare male, sei a cavallo. Il problema sta tutto in quel "SE arriva".
E giù lacrime.

Io non ci riesco, mai. Non riesco a trovare il modo di uscire dalle strade senza uscita, scusate il gioco di parole. E ho un sesto senso per trovarle, eh! Una capacità rara: se avessi un euro per tutte le strade senza uscita che ho scelto di percorrere, sarei ricca sfondata. Da una all'altra, mi sono ritrovata in un intricato labirinto in cui ormai continuo a girare a vuoto. 

Pare che un fulmine non cada mai nello stesso punto due volte. Non so se è vero (qualcuno più bravo di me nelle materie scientifiche potrebbe darmi questa risposta). Per quel che riguarda la mia vita, ho l'impressione di essere stata colpita dai fulmini più di una volta. E sempre mi sono rialzata, spesso più forte di prima, pronta ad affrontarne un altro, in attesa probabilmente di quello definitivo. Ma la domanda adesso è: lo faccio apposta? Me li cerco? Li attiro, questi maledetti fulmini? Forse sì.
Farò un'altra citazione da "Grey's Anatomy": "Quando ci dicono di non toccare una cosa di solito la tocchiamo anche se sappiamo di non doverlo fare. Forse perché, sotto sotto, cerchiamo solo guai". Sarà per questo motivo che mi ficco sempre in situazioni terribilmente complicate? Sarà per questo istinto di ribellione? Sarà perché la vita mi sembra noiosa e, come scrivevo qualche giorno fa, le donne vogliono tutto tranne la noia?
Mi toccherà aspettare la prossima puntata di "Grey's Anatomy" per avere le risposte in modo da poter ricominciare a farmi domande.
Ancora labirinti da affrontare.



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