giovedì 19 luglio 2012

...ma chi lo vuole il principe azzurro?

Non c'è dubbio che al cinema, ormai, sta impervesando la moda delle eroine senza principe azzurro. Ed era ora! Finalmente le donne hanno capito che, se vogliono salvarsi, devono farlo da sole, senza torri, trecce sciolte, svenimenti, lacrime e promesse.
Da "Hunger Games" a "Millennium", da "Biancaneve e il cacciatore" a "Brave", le protagoniste hanno smesso di aspettare da brave bambine il bacio che le salvi; ormai, senza perdere un briciolo di femminilità, tirano con l'arco, combattono come cavalieri, guidano la moto, sparano, si ribellano. Hanno paura ma sanno sconfiggerla, si feriscono ma non si lamentano, non invocano l'aiuto di un belloccio di passaggio, casomai offrono a lui il loro, magari se ne innamorano, ma rimangono autonome e forti.
Ho visto ieri sera "Biancaneve e il cacciatore" e quello che saltava agli occhi era proprio la lotta tutta al femminile fra il bene, la dolce "guerriera" Biancaneve, e il male, la terribile bellissima matrigna-strega cattiva. I protagonisti maschili? Poco più che comprimari. Pressochè inutili, oserei dire, e anzi, talora presenze alquanto fastidiosette. E anche l'altro film su Biancaneve, quello uscito qualche mese fa, con Julia Roberts nei panni della strega cattiva e Biancaneve coi sopracciglioni, aveva con questo un solo punto in comune: la supremazia femminile. Lì il principe era descritto come un povero bamboccio senza spina dorsale, una specie di marionetta, imbecillotto e ben poco attraente, con zero potere decisionale.
In "Hunger Games" la protagonista, Katniss, non esita ad "usare" l'amore che il suo compagno di disavventure prova per lei per salvarsi (e ok, alla fine salva anche lui, giusto perché è una donna e mantiene l'istinto da crocerossina...che quello è proprio l'ultimo a morire!). In "Millennium", la hacker motociclista Lisbeth si vendica delle violenze subite come nessun uomo avrebbe potuto fare ed è lei a salvare baracca e burattini.
"Da stasera la mia vita nelle mani di un ragazzo, no, non la metterò più!" cantava Patty Pravo. Ecco, più o meno è quello che sta succedendo al cinema.
E, voglio sperare, anche nella vita vera.

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