mercoledì 4 gennaio 2012

Cosa vuoi di più dalla vita? Uno spot decente!

Mi domando che fine abbiano fatto i pubblicitari di una volta (e quando dico una volta, intendo gli anni '80, ovvero gli anni del boom dello spot e dello slogan, dopo il Carosello degli anni '60 e il passaggio abbastanza anonimo degli anni '70).
Se avete più di 30 anni, sapete bene che non può essere Natale se non cantate "in magica armonia", siete ancora convinti che a una fruit joy "resitere non puoi, devi masticar!", se avete "voglia di qualcosa di buono" cercate in giro Ambrogio, tentate tutt'ora di spezzare il tonno con un grissino, di mangiare un cucciolone in dieci morsi, e sapete che una cosa figa "piace alla gente che piace".
Chi di voi non ricorda il famoso spot della Barilla con la bambina sotto la pioggia che raccoglie il gattino tutto bagnato e impaurito per strada? Il tutto condito dallo struggente "Dove c'è Barilla, c'è casa". Scommetto che vi è scesa una lacrimuccia.
Ecco, non esistono più quelle pubblicità. Son diventate monotone, banali o cervellotiche. Ma belle proprio no. E gli slogan hanno perso la loro forza comunicativa. C'è un bellissimo sito, che si chiama "Sitomemoria, il sito dei nostri ricordi" (http://sitomemoria.altervista.org/index.htm) in cui, alla sezione pubblicità, potete notare come appunto son cambiati gli slogan nel tempo. E noterete che quelli degli anni '80 rimangono sempre i migliori.
Per esempio, la Mulino Bianco è passata da un bucolico "Torna alla natura con Mulino Bianco" ad un freddo "Mangia sano e vivi meglio"; il Pennello Cinghiale, che aveva toccato l'apice della genialità con "non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello", fa quasi impallidire con "Cinghiale, la grande marca"; il simpatico e travolgente "...e allora dai dai dai! Stappa un Crodino!!", diventa il banalissimo "L'analcolico biondo che fa impazzire il mondo"; il detersivo Dash, che usava l'efficace "Più bianco non si può!", delude con "Dash non si cambia!". Una delle migliori era senza dubbio "L'uomo Del Monte ha detto sì", un vero e proprio tormentone, e che adesso è diventato un ben meno incisivo "Sì al meglio, sì al Del Monte". E poi, l'orrore: lo slogan "Alle morbide fruit joy tu resistere non puoi, devi masticar" è sparito per far posto all'odiosa ragazzina che apostrofa il suo amico equino con "Cavallo goloso!" (divetato poi un delfino e apostrofato con "Delfino curioso!"... come cadere dalla padella nella brace.)
C'è poi tutta una serie di spot e di slogan che hanno fatto incavolare e non poco il pubblico. Come non ricordare quello della L'Oreal, in cui bellissime donne famose si rivolgevano al pubblico femminile sottolineando il fatto che usavano quel prodotto "perché loro valgono!". Spot a cui i pubblicitari hanno cercato di mettere una pezza cambiandolo in "usa L'Oreal perché TU vali!". Ma ormai il danno era fatto e la scelta è ricaduta su un generico "Perché noi valiamo!". Insomma, hanno coniugato tutto il presente indicativo del verbo "valere".
Recentemente ho visto uno spot che pubblicizza un prodotto per il mal di gola il cui slogan recita "Diretto proprio là dove senti il muco!". Orripilante. E poi mi piacerebbe sapere se davvero 'sti pubblicitari pensano che le donne stiano tutto il giorno a raccontarsi se hanno avuto problemi o no con il loro organo riproduttivo: "Scusa, sono arrivata tardi perché mi prudeva!" "Ho un fastidioso bruciore intimo!" "Sono davvero irritata sotto!" e così via.
Stendiamo un velo pietoso sulle pubblicità dei deodoranti: "Abbiamo fatto la prova chiedendo alle donne di indossare il maglioncino al contario, per vedere se ci sono tracce di sudore!". Ormai il pubblico è assuefatto, ma se ci pensate bene, la tv viene vista spesso durante il pranzo o la cena. Mi domando come facciamo a sopportare le immagini, che ci vengono continuamente proposte, di muco, pruriti vaginali e sudore, paste per tenere ferme le dentiere, dentifrici che non fanno sanguinare le gengive (un tempo c'era lo spot della ragazza che mangiava la mela tutta sorridente, adesso ti fanno vedere direttamente lo sputacchio macchiato di sangue) e così via senza perdere l'appetito.
Sarà che il mondo fa un po' più schifo e lo si vede anche dalla pubblicità?

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