venerdì 2 marzo 2012

L'ultima notte al mondo? siete tutti invitati a cena!

Stamattina, mentre guidavo la mia auto nuova (una Fiat Panda bianca che odio, perché mi manca la mia vecchia Seicento adorata), ascoltavo la radio e ho sentito Tiziano Ferro che cantava "l'ultima notte al mondo la passerei con te". Premetto di non essere esattamente una fan di Ferro, ma ho trovato la frase obiettivamente scontata e mi sono detta "bella scoperta, tutti quanti passerebbero con la persona che amano l'ultima notte al mondo!"
Poi ho cominciato a pensare: ma se davvero sapessi che stanotte è l'ultima e che domani finirà il mondo, io che farei?
Penso che inizialmente andrei nel panico, probabilmente piangerei e mi dispererei. Poi correrei fuori a parlare con la gente per strada, per chiedere se è vero. Tornerei a casa e accenderei la tv e troverei probabilmente Vespa con un plastico della Terra (che si chiama Mappamondo) e dell'Universo, vedrei Paolo Crepet che ci aiuta ad affrontare questo momento difficile e sentirei le opinioni di coloro che ci crederebbero e quelle di coloro che direbbero che è tutta una bufala, nonostante Giacobbo in collegamento con i Maya Galattici confermasse che è tutto vero, tutto assolutamente vero.
Mi convincerei anch'io che è vero e probabilmente farei qualche telefonata. A quell'amico che non sento da tanto, per dirgli che gli ho sempre voluto bene. A qualcuno con cui ho litigato per dirgli che lo perdono e per chiedere di essere a mia volta perdonata. A qualcuno a cui ho gridato "ti detesto" per dirgli che dietro si celava un amore sconfinato.
Poi correrei dai miei genitori, bacerei mia madre e chiederei a mio padre di abbracciarmi forte dicendogli che è da sempre l'unica persona al mondo in grado di farmi sentire al sicuro, l'unica con la quale attraverserei l'Inferno. Poi chiamerei gli amici e cucinerei per loro una bellissima cena sontuosa, senza pensare ai grassi, agli zuccheri, alla conta delle calorie: lasagne, tagliatelle, fritti di tutti i generi, bistecche alla brace, dolci con la panna montata, cioccolata, prosecco, champagne.
Penserei con rimpianto a tutte le cose che non ho fatto, a tutte quelle che non ho visto, a tutte quelle che non ho studiato, letto, sentito.
E poi forse pregherei e penserei al dopo "chissà se c'è qualcosa davvero? chissà se mi risveglierò in un mondo migliore o se si spegnerà la luce e amen". Avrei paura di morire fra sofferenze, o di essere l'ultima a morire vedendo tutte le persone a cui voglio bene andarsene prima di me.
Credo che uscirei di casa, andrei in riva al mare, o in montagna o in un altro posto bellissimo, a guardare il cielo, e aspetterei lì. E credo che non sarei sola, perché tutto il mondo vorrebbe vedere l'alba dell'ultimo giorno della Terra.

E poi, chiuderei gli occhi.

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