martedì 3 aprile 2012

È come un sogno, nessuna fine, nessun inizio...

Uno dei (tanti) sogni che ho è quello di uscire di casa, un giorno, montare in macchina e partire per un viaggio lunghissimo e conoscere, conoscere il più possibile, il mondo. Ogni tanto mi domando come facciamo a non impazzire pensando di aver così poco tempo da vivere e così tante cose da vedere, e cos'è che ci trattiene dal salire sul primo treno per cominciare quel viaggio che, purtroppo, la maggior parte di noi non farà mai.
Io però ho già bene in mente come sarà il mio viaggio, so quali luoghi vorrò vedere per primi, so con chi lo farò, ho perfino scelto la musica che mi accompagnerà.
Partirò insieme all'amica che ha condiviso con me ogni momento, bello e meno bello, di questi ultimi 18 anni e il primo pezzo che ascolteremo, d'obbligo, sarà "Avventuriera" di Gianna Nannini: "...dove ogni bandiera si colora con il mare, là, dopo la terra, è il nostro unico confine!". Raggiungeremo Parigi, una delle prime tappe, un po' per lo shopping (sarò anche avventuriera, ma sempre con stile), un po' perché non puoi andare da nessuna parte se non hai visto la "Gioconda" almeno una volta nella vita, cantando a squarciagola "Moi Lolita" e "You're so vain". La prima per sentirsi francesi, ancora ragazzine e un po' incoscienti, la seconda perché durante il viaggio parleremo sicuramente di un uomo, o più di uno, molto vanitoso che "...si è lasciato sfuggire tutto ciò che amava e una di quelle cose ero io!".
Andremo fino in Norvegia per vedere l'aurora boreale, ascoltando "Knockin' on heaven's door", perché se devo immaginare il colore della porta del paradiso, è così che la vedo. Ci saranno momenti tristi, forse, in cui ci metteremo a piangere pensando a tutto ciò che abbiamo lasciato e che ci manca, e allora avremo bisogno di sentirci urlare "...don't you cry tonight, there's a heaven above you baby! And don't you cry tonight!".
Penseremo a Dio? Al destino? Forse. Sicuramente nella nostra compilation non potrà mancare Madonna e "Like a Prayer". "It's like a dream".
Londra e i Beatles, Dublino e Cranberries , l'America e Bon Jovi... ho il sogno di essere su una di quelle grandi strade americane, quelle che sembrano continuare all'infinito nel deserto, su una macchina decapottabile, di quelle che hanno loro, enormi, e di alzarmi in piedi e allargare le braccia urlando "...and I wan't there when you were happy, I wasn't there when you were down!
Vorrò portarmi anche un pezzetto d'Italia e del mio adorato Baglioni: è per questo che mi immagino davanti all'oceano "con una gioia che fa male di più della malinconia", dove forse imparerò che "per morire mi basterà un tramonto". E i Pooh, perché sono il legame con qualcuno (o qualcosa) che mi ha cambiata per sempre, e che più volte, nei "mattini di grigia foschia", mi ha fatto "decidere di andarmene via!"
Tornerò? Sicuro! Una delle parti più belle di un viaggio è probabilmente la certezza di voler tornare a casa, per riabbracciare tutte le persone a cui vuoi bene, per dire a tutti che solo stando lontana hai capito quanto hai bisogno di loro, e per raccontare il tuo viaggio, condividerlo e riviverlo.
E c'è una canzone perfetta per questo momento:

"Let me go home it'll all be alright, I'll be home tonight, I'm coming back home"

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