martedì 24 aprile 2012

Per tutte quelle che... "mi avevi già convinta al ciao"

Vi scrivo mentre alla tv, su Rai Movie, trasmettono quel meraviglioso film che è "Jerry Maguire". E ancora una volta torno a parlare di un film con Tom Cruise. Certo, non posso dire di averlo mai davvero considerato il mio attore preferito, anche perché non mi piacciono le cose assolutistiche, ma è certamente l'attore di cui ho visto più film.
E questo è uno di quelli che preferisco, fondamentalmente per tre motivi: prima di tutto perché invece che di un eroe parla di un uomo normale, che sa anche sbagliare, che ha delle debolezze, che ha una parte cinica e anche meschina. In secondo luogo perché almeno due o tre battute di questo film meritano una menzione d'onore (e non è facile di questi tempi trovare un film i cui dialoghi possano essere ricordati). Infine, perchè la scena finale è una delle migliori in assoluto e, come scrivevo qualche mese fa sempre su questo blog, le scene finali sono fondamentali per la buona riuscita di un film.
La storia è divertente: Jerry Maguire è un procuratore sportivo, anzi sarebbe meglio dire IL procuratore sportivo per eccellenza, una vera leggenda nell'ambiente dei procuratori, uno squalo. La sua è una vita da vincente, nonostante alcuni aspetti del suo lavoro non gli piacciano affatto. E quindi un bel giorno, proprio mentre insieme a tutti i suoi colleghi si trova ad un convegno, la sua coscienza si risveglia e, durante la notte, decide di scrivere una delirante relazione programmatica "non un promemoria", come Jerry tiene a specificare sempre, in cui espone una teoria interessante: perché i procuratori devono pensare solo ai soldi e non anche alle persone che rappresentano? Ci vorrebbero meno clienti e più umanità.
Questa folle relazione programmatica finisce nelle mani di tutti i suoi colleghi, compresi i suoi capi, che nel giro di due giorni decidono di licenziarlo in tronco. E così Jerry si ritrova da solo, con un solo unico cliente, un giocatore di football (interpretato da un fantastico Cuba Gooding Jr, che per questo film vinse l'Oscar nel 1997 come migliore attore non protagonista) che non riesce a sfondare, e con un'assistente, Dorothy (Renée Zellweger) una timida segretaria dell'ufficio in cui lavorava che decide di seguirlo. Va da sè che tra i due scatterà la famosa scintilla. Lui le chiederà di sposarlo. Lei, vedova e con un adorabile figlio piccolo, accetterà. Dopodiché mentre Jerry cercherà di seguire il suo cliente per riuscire a farlo sfondare, Dorothy si renderà conto che nel matrimonio lui è completamente assente, che è solo lei "ad amare per tutti e due" e lo lascerà.
Ma alla fine, mentre finalmente la sua vita lavorativa riprenderà il volo, Jerry si renderà conto che senza di lei non può vivere e tornerà da Dorothy per pregarla di ritornare insieme. Ed ecco la scena finale: la trova una sera a casa della sorella, mentre sta cenando con altre amiche, ed entra in casa sparando il discorso che si era preparato, cercando frasi ad effetto, sperando di convincerla. Ed a quel punto lei lo interrompe anche bruscamente e gli dice ciò che ogni donna, ogni donna a questo mondo, direbbe in una situazione del genere: "Smettila, sta' zitto! Mi avevi già convinta al ciao!". Non "smettila, mi hai stufata!", non "sei un bastardo". No. Mi avevi convinta al ciao. Così, semplicemente. Mi avevi convinta al ciao. Cosa c'è di più commovente?


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