sabato 21 aprile 2012

Pensieri sott'odio

In questi giorni mi è capitato di leggere su facebook uno di quei link buonisti fatti per portare il buonumore ed il sorriso alla gente, ma che di solito a me fanno l'effetto contrario. Si intitolava "Sette belle logiche":
1. "Fai pace col tuo passato, così non rovinerà il tuo presente." Quale passato? Quello remoto o quello prossimo? O l'imperfetto, che in quanto imperfetto è appunto non ben precisato? Fai pace. Che vuol dire? Dimentica? Giammai. Dimenticare vuol dire ripetere all'infinito gli stessi errori. Forse può voler dire "elabora". Eh, ma per elaborare ci vuole tempo. Quale tempo? il Futuro. E quindi il presente è comunque fottuto. Forse sarebbe stato più giusto dire allora "Elabora il tuo passato così ti garantirai un futuro più sereno". In ogni caso, la banalità di questa frase è oltremodo fastidiosa.
2. "Quello che gli altri pensano di te non ti riguarda". Ed è già assurdo che uno lo scriva su Facebook. Quello che gli altri pensano, non mi riguarda. Quello che pensano di me, forse, un po' mi riguarda. Mai sentito parlare di "reputazione"? Viviamo in un mondo basato principalmente su quella e, a meno che uno non voglia mentire a se stesso e agli altri, non c'è nessuno, nessuno che sia in vita, che se ne freghi del giudizio altrui. Posso rinchiudermi in una stanza a ripetermi quanto sono simpatica e carina, ma poi se nessuno mi invita ad uscire, la cosa un po' mi riguarda. E, magari, il chiedersi il perché è un buon primo passo verso un miglioramento. Quindi, sarebbe stato meglio dire "Chiediti perché gli altri hanno una visione di te che non corrisponde alla tua".
3. "Il tempo guarisce quasi tutto. Dai tempo al tempo". È quel "quasi" che ti frega. E se io che sto leggendo faccio parte di quel "quasi" che non viene guarito che faccio? Mi ammazzo? Un sudicio link che istiga al suicidio. Meglio dire "Ci sono cose che non passano, fattene una ragione".
4. "Nessuno è la ragione della tua felicità, eccetto te stesso". Che cosa ridicola. Come se fosse un problema trovare qualcuno che sia fonte della nostra felicità. Casomai il problema si presenta quando troviamo qualcuno che diventi fonte delle nostre sofferenze. E hai voglia di dire "non devi permettere che ciò accada". Accade comunque. Poi si hanno due strade: o fregarsene e diventare frustrati, o vivere le sofferenze fino in fondo e vedere di riuscire a digerirle, col tempo. E qui si ritorna al punto 3.
5. "Non paragonare la tua vita a quella degli altri, non hai idea di cosa sia fatto il loro viaggio." E qui posso anche essere d'accordo, anche se bastava un più semplice (scusate il francesismo): "Fatti i cazzi tuoi!". La cosa però deve essere nei due sensi, perché anche gli altri non hanno idea di cosa sia fatto il MIO viaggio. E quindi, forse, sarebbe ancora meglio un (ariscusate il francesismo): "Facciamoci tutti i cazzi nostri!".
6. "Smettila di pensare troppo, va bene non sapere tutte le risposte". Questa deve averla scritta un/una liceale, ne ho in mente giusto un paio... Va bene, dai, non pensiamo troppo e cerchiamo di sapere le risposte almeno per arrivare ad un 6 scarso e dopo "SI VA TT AL PUB X UNA BEVUTA KE FIGATA!!!" È così che, per ritornare al punto 4, sarò la ragione della mia felicità: la felicità si raggiunge attraverso l'ignoranza. È per questo che è beata. No?
7. "Sorridi, non possiedi tutti i problemi del mondo". Ma sì, dai! Sorridiamo del fatto che qualcuno sta peggio di noi. Voglio dire, un malato terminale che ha una villa con piscina deve proprio sorridere perché al mondo ci sono malati terminali senzatetto. Anche a me verrebbe da ridere al solo pensiero. A voi no? Eh, ma siete proprio dei musoni...

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