venerdì 4 maggio 2012

Sorridi, Michela!

Oggi mia madre mi ha costretta a rimettere a posto i cassetti del mobile in salotto, da sempre deputati a contenere le foto di famiglia. Il che vuol dire che per tre ore mi sono fatta un tuffo nei ricordi. È scesa qualche lacrima di fronte alle foto di chi non c'è più; ci sono stati racconti su fatti ed avvenimenti immortalati di cui non ero ancora a conoscenza; qualche sorriso di fronte alle foto della mia vecchia gattina e del cocker che le voleva tanto bene; un po' di nostalgia per le immagini di vacanze spensierate insieme ad amici mai più rivisti... e poi, la vergogna! Ci sono mille e più foto mie. Da figlia unica e unica nipote dei nonni materni, credo di essere stata la bambina più fotograta sulla faccia della terra. Ci sono foto di me ad un mese, ad un mese e due giorni, ad un mese e tre giorni e così via: mentre faccio il bagnetto, mentre mangio, mentre piango, mentre urlo. E poi tutta le serie di foto "da bambola". Ogni compleanno è stato immortalato, ogni nuovo vestitino anche, ogni festa, recita o saggio. Sempre messa in posa come una bambola di porcellana, di quelle che le vecchie signore si tengono sul letto, avete presente? Ogni domenica, prima di uscire, c'era per me la tortura della seduta fotografica con mio padre. E tutte queste foto, ovviamente, vengono spesso mostrate a parenti ed amici, facendomi sprofondare nella vergogna... Ma perché?

Voglio dire, c'era proprio bisogno di fotografare tutto? Io sono stata bambina negli anni '80, ovvero nel periodo più buio che esista per la moda. C'era proprio bisogno di una foto come questa?


Ero in quinta elementare, durante una recita scolastica. Maxi maglietta informe bianca e verde acido, cerchietto blu con fiocco a pois inguardabile. Espressione smarrita di chi pensa "quando finisce questa stupidata?" e capelli spettinati.
No, non c'era bisogno di una foto del genere. Così come si sarebbe potuta evitare questa:


Primo giorno di scuola in quarta elementare. Rotornano i pois, signore e signori, nella maglietta sotto il grembiulino. Grembiulino che, ORRORE, aveva Minnie ricamata! Ma in quarta elementare con Minnie sul grembiule è un suicidio sociale! Come hanno potuto mandarmi a scuola così? E poi perché fotografare il primo giorno di scuola? Perché non l'ultimo, che almeno sarei stata felice?
Continuiamo la carrellata di scatti inutili:



Qui ero più piccola, circa 6/7 anni. L'occasione era proprio quella di una delle mille mila sedute fotografiche della domenica di cui vi parlavo. Lo sguardo trasuda felicità e voglia di farsi fotografare. Il vestito era carino, ma era di quelli che mi costringevano a sentire mia madre urlare ogni secondo: "Non correre, non sederti lì, stai composta!". Due palle. Era necessaria una foto che testimoniasse il grado del rompimento di scatole della giovane Michela settenne, no?
Ma arriviamo a quelle che, ogni volta che vengono tirate fuori, mi tolgono anni di vita:









Lo so che state ridendo. Era un saggio di ginnastica artistica, ma non so capire perché, invece di esibirci coi nastri, la palla e la trave, siamo tutte vestite con delle gonnelline a mo' di codina, abbiamo la cresta in testa, i pon-pon in mano e dobbiamo ballare al ritmo di "...mentre la tv diceva, mentre la tv cantava, bevila perché è tropicana yeah!" Ovviamente poi, per rendermi meno riconscibile, mia madre scelse di farmi indossare un body rosso fuoco... e sì, avevo la faccia truccata, perché credo che dovessimo imitare le brasiliane o qualcosa del genere.
No comment.

Chiudo questa carrellata con una foto eloquente. Era il carnevale del 1986, avevo un bel vestito da damina con tanto di cappellino e ombrellino, mio padre mi misa in posa e mi disse "dai Michela, sorridi". Ecco il risultato: questa non sono io, questa è la vera Bimba Cattiva! Hasta la Bimba Cattiva siempre!







2 commenti:

  1. Sarà, ma io ti trovo adorabile in quelle foto! *__*

    RispondiElimina
  2. Grazie, caro/a! Non so se sei uomo o donna, ma ti ringrazio davvero! In realtà quelle davvero da vergognarsi non le ho pubblicate! ehehe! ;)

    RispondiElimina