lunedì 28 novembre 2011

Esercizi di buonumore

Quanto è difficile pensare positivo quando si sta male. Specie se è sera, specie se quel giorno le cose sono andate un po' peggio del solito, specie se non vedi all'orizzonte, quel giorno, la famosa "fine del tunnel". Ed oggi per me è stato uno di quei giorni lì.
Ma voglio provare ad esserlo, positiva, stasera. Voglio fare questo esercizio di buonumore, sfidare me stessa e la mia perenne visione cinica di una che non si fida di nessuno e pensa sempre al peggio.
Pensando alla mia vita passata, non posso che essere soddisfatta dell'infanzia e dell'adolescenza che ho avuto: figlia unica, viziata ma non troppo, adorata dai genitori e dai nonni, che mi hanno insegnato che non si può avere tutto senza farmi mai mancare nulla. Ho avuto un'educazione rigidina che mi ha fatto sviluppare un caratterino ribelle, ma di quelli ribelli davvero, non di quelli del tipo "mi faccio i capelli blu e rispondo tra i denti vaffanculo!". No, di quelli tipo "tu mi dici di fare questo e, se lo ritengo giusto, lo faccio, se non lo ritengo giusto, non lo faccio e non lo farò mai nemmeno se mi torturi". E vi posso assicurare che, con mio padre, è stata sempre una guerra di nervi, come giocare a scacchi con un giocatore che ti anticipa le mosse e tu devi imparare ad anticipare le sue, prevedere quali mosse lui penserà che farai tu, e quindi spiazzarlo. Sono solita dire che mio padre non mi abbia impartito proprio un'educazione, ma più un addestramento. Sì, era militare. E la prima recluta sono sempre stata io. Ma questa cosa mi ha temprata. Mi ha fatta diventare una che non molla mai, una che difficilmente viene messa di mezzo, una che sa quello che vuole e lotta fino alla fine per ottenerlo.
Non mi sono mai piaciuta fisicamente. Sono sempre stata cicciottella e da quel punto di vista la mia autostima era sotto lo zero. Guardandomi adesso nelle vecchie fotografie, non posso far altro che notare che ero una bambina deliziosa. E lo dico senza alcuna presunzione. Ero decisamente deliziosa, forse proprio perché non ne ero consapevole. Ci ho messo 32 anni a vedermi bella; non perfetta, badate bene. Bella, con i difetti che ho. Ci sono voluti tre decenni e la scoperta di una malattia che mi fa tribolare non poco. Quando ti rendi conto che hai il diabete, una malattia "grave e incurabile", subdola, che va tenuta sotto controllo perché non ti dà troppi problemi nell'immediato, ma non ti permette di dimenticarti di lei, perché poi, negli anni, tutti gli "strappi alla regola" che fai li sconti uno per uno, le prospettive ti cambiano radicalmente. Io il diabete lo odio, per i motivi che ho appena elencato, ma lo amo al tempo stesso, perché mi ha insegnato che ci sono cose ben più gravi del fatto di non potersi mettere una minigonna; questo mi ha permesso di fare pace col mio corpo, di guardarmi allo specchio e vedermi femminile e aggraziata anche con quei maledetti chili in più, coi cuscinetti e la cellulite. Mi ha permesso di capire che, se non cominci a vederti bella tu, non ti vedranno bella nemmeno gli altri. So che sembra una banalità da pubblicità progresso, ma è la pura verità.
Non sono diventata medico, e successivamente non ho nemmeno sposato un riccone e non ho ancora fatto figli. Insomma, non ho rispettato nessuno dei piani che mi ero fatta a 15 anni. Ho scelto una facoltà definita da molti "inutile" (Lettere Moderne) perché non ti insegna a fare nulla. E per di più, non avrò nessun futuro come insegnante, considerando il periodo nero per i docenti italiani. Ma ho imparato tante cose che non avrei mai immaginato esistessero e ho capito che la vera cosa che ti rende libero, in tutti i sensi in cui uno voglia intenderlo, è sapere, apprendere, conoscere. Sono fiera delle cose che ho studiato e al tempo stesso mi sento infinitamente piccola di fronte a tutte quelle cose che so di non sapere. Tutto questo non lo avrei mai capito se non avessi fatto quell'"inutile" facoltà. E non considero gli anni di studio anni "persi", perché mi hanno permesso di diventare la persona che sono adesso e vi dirò: a me quella persona piace e non la cambierei nemmeno di una virgola!
Ho amato tante persone e sono stata a mia volta amata, ho avuto amici che mi hanno "deluso, tradito, ingannato" ma anche quelli che mi sono stati vicini sempre e comunque. 
Non c'è niente di cui lamentarsi, quindi. Sono stata abbastanza positiva? Vi confesso che è stato faticoso, ma alla fine sono riuscita a convincere anche me stessa e, per stasera, andrò a dormire più tranquilla. E da domani dovrò ricominciare a convincermi, che tanto sono una che non si fida mai, l'ho detto!

4 commenti:

  1. Che carina Michy.Davvero carina.Stasera hai trovato un modo per sollevarti un po' il morale.Hai scritto,al domani ci peserai domani direi!!Io vado a letto con un sorriso.Ed e' un sorriso dolce che con le tue parole mi hai stampato in volto!Notte cara

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  2. Grazie a te Consuelo per avermi letto. E niente mi fa più contenta di averti regalato un sorriso!

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  3. ho letto questa mattina e sei riuscita a farmi sorridere, oggi non è una bella giornata, colpa di una litigata ieri sera, di quelle che fai fatica a dimenticare..però sto sorridendo, grazie!!!!

    Barbara

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