venerdì 25 novembre 2011

Silenzio, parla Hikmet

Oggi sono a corto di idee. Mi suggeriscono che, quando si è a corto di idee, si può parlare proprio di quello; io invece voglio condividere con voi una poesia. Non trovando le parole per comunicare qualcosa di interessante, stasera le prendo in prestito da Nazim Hikmet, poeta e scrittore turco naturalizzato polacco, nato nei primi del '900 e morto negli anni '60; amico di Neruda, allievo di Majakovkij, si oppose al regime di Kemal Ataturk. Fu condannato a 28 anni di carcere scontandone 13 in Anatolia, prima che l'intervento di una commissione internazionale composta tra gli altri da Tzara, Picasso, Sartre riuscisse a favorirne la scarcerazione. Nella sua vita conobbe la tortura, la persecuzione, la povertà e l'esilio. Eppure non perse mai la "voglia di cantare", come racconta  Neruda. A lui la parola. Buona serata a tutti.


Alla vita
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.


La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.


1 commento:

  1. hikmet è un grande. uno dei pochi, nel novecento, a essere tale non solo per essere stato perseguitato.

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