lunedì 27 febbraio 2012

Archiviare, non dimenticare

Si chiama "Sindrome di Susac", ne sono vittime soprattutto le donne tra i 20 e i 40 anni, ed è molto particolare: colpisce la memoria. Dal momento in cui ti ammali, ti rimane solo la memoria breve, meglio dire brevissima: ti ricordi solo le ultime 24 ore della tua vita.
Non è un romanzo, è una storia vera: l'ultima ad esserne stata colpita è una ragazza inglese di 19 anni.
In certi momenti la invidio. Vi immaginate che vuol dire non ricordarsi nulla delle cose tremende che vi sono successe fino a ieri? E se per caso oggi vi succede una cosa brutta, sapete già che dopodomani l'avrete dimenticata!
Poi però penso che è proprio grazie ai ricordi delle cose terribili che ci sono capitate che ci fortifichiamo per fare in modo che il futuro non ci trovi sempre così vulnerabili. Dimenticare fa sì che ogni volta sia come la prima, il che è devastante.
Bè, certo, 24 ore sono poche per potersi affezionare a qualcuno al punto da soffrire per la sua mancanza, quindi saremmo tutti al riparo dalle delusioni d'amore. Ma saremmo anche terribilmente soli. Anche se circondati da persone che ci vogliono bene, ci sentiremmo soli perchè non avremmo persone a cui voler bene, non potendoci affezionare davvero a nessuno in un solo giorno.
Potremmo letteralmente vivere alla giornata, ma senza mai fare nessun tipo di progetto che vada oltre domani. Non saremmo liberi, ma inconsapevoli prigionieri. Senza contare che insieme ai ricordi brutti perderemmo anche tutti quelli bellissimi che, spesso, riescono a colorare le giornate in bianco e nero.
La verità è che per smettere di soffrire non si deve dimenticare. Si deve accettare, archiviare, perdonare e capire. Accettare le conseguenze delle proprie scelte, archiviare intere parti della nostra vita senza dimenticarle mai, perdonare gli altri se ci hanno fatto del male e anche noi stessi per averglielo permesso. Infine capire: capire cos'è che ci ha fatto stare così male, capire che forse, nel difenderci da qualcosa, abbiamo reagito facendo a nostra volta del male a qualcuno, capire cosa ci spinge a ripetere all'infinito certi errori. E, alla fine, capire anche che certe cose non si meritano di essere ricordate per più di 24 ore.

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