domenica 20 novembre 2011

Vitime dello shopping: la solitudine degli uomini primitivi

Scrivo dopo aver guardato per l'ennesima volta "Pretty Woman". Mi sono concessa un paio d'ore di assoluto relax, mentre cucinavo il pranzetto della domenica. Come al solito, la scene che mi emozionano di più sono quelle dello shopping sfrenato (lo so, lo so, pensavate quelle d'amore, ma l'amore passa, le borse e le scarpe firmate restano!). Ogni volta mi ritrovo a sognare ad occhi aperti su come sarebbe bello uscire con un uomo che ti porta in un negozio, ti dice di scegliere tutto quel che vuoi e che se ne sta lì in disparte a darti timidi consigli, sapendo che sta per spendere una cifra "spudorata".
Purtroppo la dura realtà con la quale noi povere "shopaholiche" ci scontriamo ogni giorno è decisamente diversa.
Anche quelle più fortunate di noi, ovvero quelle che dispongono di un discreto conto in banca e della "carta magica" con possibilità di spese illimitate, sanno bene che, in ogni caso, andare a fare spese con un uomo è un'esperienza deludente.
Gli uomini che accompagnano le fidanzate/ mogli/ amiche a far shopping si dividono fondamentalmente in due categorie: Quelli che aspettano e Quelli che partecipano.
Quelli che aspettano sono i più angoscianti: li vedi là, immobili come pali della luce, che aspettano fuori dal camerino (o a volte anche fuori dal negozio), usati per lo più come attaccapanni dalle loro compagne, che li lasciano ad aspettare con borse, cappotti, sacchetti degli altri negozi. Hanno lo sguardo triste dei cani abbandonati sull'autostrada, quegli uomini lì, e gli occhi che implorano "salvatemi!"; guardano gli altri uomini, quelli che passano sprovvisti di una compagnia femminile, con un'espressione mista tra "non sai quanto sei fortunato" e "spero che a breve tocchi anche e te questa tortura". Sono uomini soli, che a volte fanno comunella con altri poveri malcapitati come loro, con i quali si ritrovano a parlare come se fossero amici di vecchia data, dimostrando quanto sia veritiero il vecchio detto "mal comune mezzo gaudio".
Quelli che partecipano si dividono a loro volta in due sottocategorie: gli Inutili e i Molesti.
Gli Inutili sono coloro che seguono la loro compagna come un'ombra e quando lei chiede "come mi sta?" rispondono sempre "bene, tesoro!". Una può avere due cosce come un calciatore e mettersi una minigonna inguinale e loro rispondono comunque "come stai bene, tesoro!". Sono uomini che in quel momento viaggiano in modalità pilota automatico, hanno risposte preimpostate e l'unico neurone che è ancora attivo nel loro cervello risponde solo a stimoli primitivi come : mangiare, fare la pipì ecc... Sono anche loro uomini soli, che reagiscono all'ingiustizia di essere costretti a rimanere là dove non vorrebbero rifugiandosi nel loro mondo fatto di coniglietti morbidini (e qui cito un amico che sarà felice di essere ricordato).
I Molesti sono esattemente l'opposto. Hai voluto che venissi con te? Hai voluto trascinarmi per ore a cercare di capire se una gonna blu prussia è meglio di una gonna blu oltremare? Ebbene, te ne pentirai! Ed ecco che questi uomini mettono bocca su ogni cosa: quel colore ti invecchia, quel modello ti sta male, quelle scarpe sono ridicole, fai come ti pare ma con me in giro vestita così non ci vieni... e così via. Sono coloro che combattono, sono quelli che si ribellano, i vendicativi, i peggiori.
La realtà è che le vere vittime dello shopping sono proprio gli uomini, costretti contro la loro volontà a seguire le donne in un momento che invece dovrebbe essere solo femminile. Perché anche loro, le donne, mica si divertono alla fine a passare il pomeriggio con musi lunghi, brontolii e sospiri continui. Lo shopping è un momento sacro, come andare dal parrucchiere o dalla manicure. È un momento da dividere con le amiche, con le mamme, con le sorelle. Lasciate gli uomini liberi di andare in moto, di giocare a calcetto, di andare a bere la birra con gli amici e godetevi il momento in cui entrate in un negozio e sentite quel profumo tipico della roba nuova, che aspetta solo voi e la carta di credito di coloro che in quel momento sono felici di pensare "mi sono salvato stavolta!".

1 commento:

  1. E dell'uomo che vuole entrare nel camerino per vederti MEZZA NUDA? Ne vogliamo parlare? A me e' capitato, e praticamente alla fine ero diventata un tutt'uno con la povera tenda del camerino, da aver fatto saltare i ganci che la tenevano appesa al bastone...
    Hai ragione tu... Lo shopping e' sacro, e il mio ragazzo mi adora quando lo lascio volutamente a casa...

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