venerdì 9 dicembre 2011

Crocerossine vs. Principi "celestini sbiaditi"

"Gli uomini non cambiano", cantava la compianta Mia Martini al festival di Sanremo del 1992. E se questa è una grande e indiscussa verità universale, l'altra grande e indiscussa verità è che le donne hanno, tutte, l'istinto da infermierina del tipo "io ti cambierò e ti salverò". Si può dire in pratica che l'umanità intera si sorregga su questi due princìpi; se uno dei due venisse meno, finirebbe il mondo. Altro che Maya e il 2012!
D'altronde, fin da bambine ci insegnano a sperare. Ti raccontano le favole, ti raccontano che se soffri, se subisci le ingiustizie e stai in silenzio, se sai aspettare con pazienza, prima o poi arriverà il tizio in calzamaglia azzurra (che, tutte, immaginiamo più o meno come Roberto Bolle) che ti porterà al sicuro sul suo cavallo bianco. Poi cresciamo, e ci rendiamo conto che non è proprio così. Eppure non ci perdiamo d'animo: negli uomini di cui ci innamoriamo vediamo dei potenziali principi azzurri, dei principi allo stato grezzo, color celestino sbiadito, e ci mettiamo d'impegno per cercare di farli diventare perfetti come nelle favole. E non c'è verso, anche quelle di noi che fin da bambine hanno sviluppato un certo cinismo di fondo (avrò avuto circa sei anni quando, guardando Cenerentola, sospirai "lo voglio anch'io!", mio padre mi chiese "il principe?" e io risposi "no, il vestito!") sono comunque vittime della grande illusione. E loro, gli uomini, lo sanno bene. Sanno che le donne sono pronte a salvarli ed a curarli amorosamente, ed è per questo che inizialmente fingono di essere cucciolotti abbandonati sul ciglio dell'autostrada. Sanno che passerà sicuramente qualcuna che li raccoglierà e li porterà con sé: l'uno contento di aver trovato finalmente chi gli lava a gli stira le camicie e l'altra illusa di poter trasformare quel cucciolotto indifeso nell'uomo perfetto che sogna da una vita.
Ed in base a questo continuo rinnovarsi di inganni, speranze e successive delusioni, il mondo continua ad esistere. Per fortuna, aggiungo. Perchè non voglia il cielo che prima o poi un uomo decida di cambiare davvero e diventare come lo vuole la donna: creerebbe un precedente. Sarebbe la prova vivente che ci si può riuscire, e lì sarebbe l'inizio della fine. Dal canto suo la donna, una volta scoperto che l'uomo dei sogni se lo può creare come e quando vuole, come minimo cambierebbe idea e una volta trasformato il mondo in un allevamento di principi azzurri, cercherebbe di cambiarli e farli diventare tutti dei bastardi, drogati e puzzolenti.
Che rimanga tutto così com'è dunque, basta essere consapevoli di come stanno effettivamente le cose e, magari, smettere di illudere le bambine con le favole. Tuttavia, voglio citare una frase di uno scrittore inglese di fine '800, Gilbert Keith Chesterton "Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi non esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi". Parafrasandola, credo che le fiabe non servano alle bambine (e alle donne) per credere al principe azzurro, perché sanno già che non esiste. Le fiabe servono ad insegnare alle donne ad amare tutti gli uomini, anche i peggiori, come se fossero principi azzurri. Ecco la grande verità.

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