venerdì 23 dicembre 2011

Seconda stella a destra e poi dritto...

Mai come in questo periodo è bello guardare i lungometraggi animati Disney. La Spada nella roccia, Robin Hood, Cenerentola, La Sirenetta, Aladdin, La Bella e la Bestia... alzi la mano chi non ha visto questi film almeno una volta nella vita. La cosa singolare è che tutti pensiamo che siano film da bambini, ma non è affatto così: sono realizzati appositamente per ricordare agli adulti che sono stati bambini e per alimentare dentro di loro (dentro di noi) quella famosa scintilla di cui parlavo ieri.
Spesso i ricordi che abbiamo della nostra infanzia non sono belli. Se ci fate caso, tendiamo a trattenere nella memoria molto di più i momenti brutti: quel compagno a scuola che ci faceva i dispetti e ci prendeva in giro, i genitori che ci costringevano a passare pomeriggi noiosissimi coi parenti, le maestre a scuola che erano severe e ingiuste, le scarpe orrende che mamma e babbo ci costringevano ad indossare, certi maglioncini di lana che bucavano ed erano una vera tortura...
Ma ci saranno stati anche dei momenti belli, no? Eppure, provate a chiedere ad un adulto se vorrebbe tornare bambino: a parte quei pochi che vogliono essere a tutti i costi romantici, la risposta sarà "ma neanche morto!". Perché l'età adulta è l'età dei problemi, dei pensieri, del dolore, ma è anche l'età della libertà e dell'indipendenza, non solo materiale, ma soprattutto morale e psicologica, dai genitori.
I cartoni animati Disney, i fumetti, i parchi a tema, sono stati creati apposta per ricordare ad ogni adulto che non deve dimenticarsi mai della propria parte fanciulla, quella piacevole da ricordare. E, anche senza scomodare Pascoli, sappiamo tutti che, ogni tanto, conversare con il bambino che abita dentro di noi non può che farci bene.
J. M Barrie immaginò Peter Pan e l'Isola che non c'è, questo luogo fatato in cui si accede solo attraverso la fantasia, dote che purtroppo si va spegnendo man mano che ci si avvicina all'età adulta, per poi sparire del tutto. Disney ha reso questo luogo reale; e non solo: lo ha reso "tascabile", a portata di mano. Basta ascoltare una canzone e subito si aprono i cancelli dell' "Isola che non c'è", dove tutti quanti ritroviamo solo i ricordi belli...

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