venerdì 2 dicembre 2011

il mondo che esce dalle serrature malchiuse

Succede a volte che passi una mattina in un giardinetto anonimo alle porte della città e ti trovi davanti a uno spettacolo che ti riempie il cuore. Magari quello è un giardinetto che hai visto mille altre volte, magari i palazzi intorno sono grigi e anonimi,  magari lì vicino ci sono i parcheggi dei centri commerciali. Eppure, in qualche modo, la bellezza della natura riesce ad essere più forte e a sovrastare l'urbanizzazione e la vita frenetica. Scriveva Montale ne "I Limoni":

"...ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi;
s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa..." 



Ecco, stamattina mi è successa una cosa simile. Passando davanti a un giardinetto come ce ne sono a milioni, quello che mi sono trovata davanti è stato questo




C'erano soffi di luce accecanti, c'era una leggera brezza che faceva cadere le foglie quasi fossero fiocchi di neve e faceva decisamente caldo per essere il 2 Dicembre. Non ho resistito alla tentazione di scattare una foto con il cellulare per catturare un po' di quella luce. Di fronte a uno spettacolo del genere, non si può rimanere arrabbiati o tristi o nervosi. È come se una serratura malchiusa si fosse aperta di colpo e avesse rivelato per un istante la vera essenza del mondo che ci circonda, che non è nato con le case, il cemento e le auto (quelle sono solo invenzioni umane che siamo talmente abituati a vedere da sembrarci naturali) ma che è soprattutto alberi, cielo, colori e luci. Ho dato una sbirciatina dentro quella serratura, stamani, e ho cercato di catturare ciò che ho visto per condividerlo con voi.

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