martedì 27 dicembre 2011

Sorelle di Taglia

Ed è passato anche Natale...
Ogni anno siamo sempre come in attesa di qualcosa che poi non arriva mai. Non so se a voi succede lo stesso, ma a me dà sempre l'impressione di essermi persa qualcosa. Una aspetta aspetta aspetta e poi, sul più bello, si addormenta e si sveglia quando ormai è tutto finito. E ti rimane quella sensazione di insoddisfazione latente che ti scatena il malumore perenne. Infatti, dopo Natale, se ci fate caso, sono tutti più nervosi e pronti al litigio. E c'è un aumento dei suicidi.
Nel mio caso, ciò che mi salva dall'autolesionismo e dall'incazzatura è il pensiero che fra poco inizieranno i SALDI DI FINE STAGIONE. Mi preparo psicologicamente già da un mese al fatto che il 7 gennaio partirò fin dalla mattina per raggiungere il Villaggio Outlet di Barberino del Mugello (Firenze), che per me è come andare nel paese dei balocchi. L'unica cosa che mi esalta allo stesso modo è andare nei parchi a tema, tipo Disneyland. Bambina nei parchi a tema, material girl negli outlet. E con questo, ho descritto due fra le cose che sono il massimo del divertimento secondo il Michela-pensiero. I musei... che noia! Viaggiare? Sì, bello, ma deve esserci almeno un piccolo e caratteristico negozietto!
Ecco, ora scatterà l'accusa di superficialità. Ma signori miei, sto parlando di divertimento allo stato puro! So che è giusto visitare i musei e le Chiese, andare a vedere le città d'arte e, con la puzza sotto il naso, ammirare un'opera di Michelangelo in preda alla sindrome di Stendhal. Ma la differenza è un po' la stessa di quando leggevo Proust, studentella e snobbina, per darmi un tono, e poi però sotto il cuscino (e nel cuore!) tenevo "I love shopping".
Stamattina ho fatto un sopralluogo in alcuni negozi che potrebbero interessarmi e, a parte il fatto che molti hanno già iniziato a fare sconti e vendite promozionali, devo dire che quest'anno, complice la crisi, gli scaffali sono ancora tutti ben forniti. Qualsiasi maniaca dello shopping sa che, durante i saldi, il vero e unico problema è che la scelta dei modelli si riduce al minimo. Ogni medaglia però ha il suo rovescio: il fatto che ci sia ancora così tanta scelta, induce le donne a prepararsi ai pomeriggi di shopping come se dovessero andare in guerra. Perché si sa che le taglie che ci interessano sono sempre quelle che finiscono per prime e allora bisogna prepararsi alla lotta, anche se andiamo con le amiche o con le sorelle. In quel momento siamo solo tante piccole Rambo in gonnella e tacchi a spillo (o nel mio caso Jeans e ballerine, che è meglio essere comode in battaglia), pronte a dare la vita (ma soprattutto a toglierla alle altre donne) per una borsa o una camicetta a metà prezzo!
E allora, strimgiamci a coorte, siam pronte alla morte, lo shopping chiamò!

Nessun commento:

Posta un commento