domenica 4 dicembre 2011

La dura vita di una fashion-victim!

In questo periodo di shopping pre natalizio mi capita spesso di girare per negozi e centri commerciali, e quel che vedo mi lascia basita! Pare che quest'anno se non ti procurerai gli stivali pitonati, un cappello stravagante, un qualsiasi capo di vestiario a pois, un cappotto col pelo e, soprattutto, tantissima roba glitterata non sarai nessuno. Mi rendo conto che il lavoro degli stilisti è quello di cercare cose nuove e/o reinterpretare quelle del passato in modo originale, ma davvero pensano che una ragazza possa andare vestita come Buffalo Bill con la borsina e le scarpe tacco 12 glitterate? Eppure vedo nelle vetrine proprio questa roba e, sempre, mi domando: ma chi è che la compra?
La verità è che fare shopping in questa selva selvaggia di cattivo gusto è diventata una mission impossible, un po' per i prezzi esorbitanti (maglioncini col 30% di lana a 220 euro, jeans con qualche ricamo a 180 sono considerati roba di "medio prezzo"), un po' perché è davvero quasi impossibile andare in giro per le boutique che vendano roba griffata e trovare qualcosa che la ragazza media con cellulite e cuscinetti e/o con un'altezza che non raggiunga il metro e 80 possa mettere senza apparire ridicola se non addirittura patetica. Innanzitutto: sono anni che gli stilisti dicono basta alla vita bassa e poi, invece, ci ricadono ogni anno, con il risultato che, anche l'altro giorno, mi son trovata al supermercato con il culo in bella vista della signora cinquantenne che era in fila davanti a me alla cassa. Vorrei essere libera di decidere se, come e quando guardare il culo alla gente e non trovarmelo sotto il naso in ogni luogo. Specie se non è propriamente un culo brasiliano.
I leggings, che negli anni '80 si chiamavano fuseaux e nei '90 pantacollant, sono in pratica delle calze un po' più pesanti. Ok coi vestitini a maglia. Ma 'sti vestitini dovrebbero arrivare ALMENO a metà coscia, altrimenti l'effetto è: ma quella si è dimenticata di mettere i pantaloni??
I cosiddetti skinny jeans sono molto carini, me ne rendo conto. Tuttavia, se per riuscire a chiudere la cerniera dovete stendervi sul letto, imparare il metodo di respirazione durante il travaglio, fare un clistere e, una volta in piedi, evitare di respirare, forse il jeans skinny non è esattamente il taglio che fa per voi. Anche perché poi il rischio è quello di assomigliare più al culatello di Zibello DOP appeso in drogheria che a una donna (e grazie al cielo, almeno le calze a rete non sono più di moda!).
Una cosa che mi domando da almeno tre anni è perché i maglioncini non abbiano più le maniche. Sono aumentati i prezzi, ma è diminuito il materiale. Una delle grandi certezze della vita era proprio questa: d'estate si trovavano magliette con le maniche corte, d'inverno maglioncini a maniche lunghe. E invece no. Uno stilista, probabilmente una donna in menopausa e con le vampate, ha deciso che anche d'inverno dovevamo portare le braccia scoperte. Risultato: vi comprate il maglioncino e poi, a parte, le maniche (scaldamuscoli, che prima si chiamavano manicotti) che potete togliere e mettere quando vi pare. In pratica, spendete di più per avere un maglioncino intero. Io rivendico il diritto di avere la maniche comprese nel prezzo!
Parliamo delle scarpe? Ok, parliamone: è sparito il tacco medio. O rasoterra o sui trampoli. E se è vero che le ballerine non slanciano, i tacchi vertiginosi fanno spesso camminare come Robocop. Ho visto donne rischiare la vita sui tacchi a stiletto che si piegavano a ogni passo, donne che saltellavano dietro al marito con smorfie di dolore stampate in volto, donne con le piaghe sui talloni, donne con le caviglie distrutte... povere donne che avrebbero chiesto di poter avere solo un paio di scarpe con un misero, tranquillo, semplice tacco medio senza sembrare le loro nonne.
Di fronte a tutto ciò, l'unica cosa che si deve sempre ricordare è che non è la roba che portate a darvi personalità, ma esattamente il contrario. Liberate la mente, liberate la fantasia, prendete spunti da ciò che vedete sui giornali e nelle vetrine, ma poi createvi il vostro stile, senza paura di mescolare, azzardare, inventare. Gli stilisti non sono i nuovi filosofi, non sono i nuovi Guru, non sono divinità. Sono solo persone che disegnano abiti ed è probabile che, fra i tanti modelli disegnati, ci sia quello che fa al caso vostro: ci vuole solo un po' di pazienza nel trovarlo. E poi reinventarlo seguendo il vostro gusto! Buona ricerca a tutte!

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