venerdì 30 dicembre 2011

Si vive una volta sola e qualcuno neppure una

"Che poi basterebbe avere una specie di autolimitatore di pensieri per stare meglio. Una specie di autolimitatore di sentimenti. Basterebbe non lasciarsi andare proprio a picco nella vita di un'altra persona, no?"
(Andrea De Carlo, "Di noi tre", 1997)

Bè, sì, basterebbe. Ma, personalmente, non sopporto chi prova a farlo. Autolimitarsi nei sentimenti vuol dire vivere a metà, vuol dire mangiare un piatto di pasta senza il sugo, addentare un cono senza il gelato e la panna montata, andare al mare e non tuffarsi in acqua, non essere mai saliti su un otto volante per paura di cadere. Potrei continuare all'infinito con le similitudini, ma il concetto è chiaro: i sentimenti, sono loro che danno sapore alla vita! Purtroppo, spesso, sono anche quelli che la fanno apparire brutta, difficile e invivibile.
Sento spesso dire "non prendo un cane perché poi, quando muore, sto male". Sapessero, quelle persone, cosa si perdono a non aver avuto un cane che abbia tenuto loro compagnia per una parte della vita! E quelle persone, di solito, fanno la stessa cosa coi loro simili: amano a metà, col freno a mano tirato. Avendo paura di mettere un piede in fallo ad ogni passo, preferiscono stare fermi o battersi in ritirata appena vedono un minimo pericolo all'orizzonte. 
Lasciarsi andare a picco nella vita di un'altra persona, invece, significa prendere un bel respiro, tuffarsi e chiudere gli occhi. Dopodiché rimanere in attesa e in balìa delle onde. Non potrei pensare a un modo diverso da questo di voler bene a qualcuno.
E infatti ho inseguito le volate del cuore ovunque esso andasse, e non mi sono autolimitata in niente. Le rare volte che ci ho provato, ho scoperto che si fa solo finta, che non ci si riesce davvero. Che il mentire a se stessi è pericoloso, perché si rischia di non sapere più cosa vogliamo e di rimanere intrappolati nella maschera che ci costruiamo, a tal punto da non riconoscere più dove finisce il travestimento e dove inizia la persona autentica che ne sta sotto.
Vivere pienamente, sempre, ogni sentimento, compensa ogni pianto e ogni momento difficile. Ne "La spada nella roccia" (cartone animato Disney del 1963) Merlino canta "per ogni giù c'è sempre un su, per ogni men c'è sempre un più e questo il mondo fa girar!". Affrontare a testa alta il meno, sperando nel più, e quando arriva riconoscerlo e goderselo: è questa la vita.
Limitarsi nei sentimenti, costruendosi barricate entro cui ripararsi, aver talmente paura di star male da star male proprio perché si ha paura, è sempre stato, per dirla con Rolo Dìez, "il castigo dei mediocri".

P.S. La citazione che dà il titolo a questo post è di Woody Allen.

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