sabato 10 dicembre 2011

il coraggio di scegliere il rimorso

Ognuno di noi, prima o poi, si è trovato a dover fare delle scelte. Non so voi, ma io, quando mi trovo di fronte a un bivio, non mi pongo troppe domande, di solito scelgo la cosa che mi fa star meglio in quel momento, senza preoccuparmi se quella scelta avrà poi delle conseguenze catastrofiche per me. Questo perché mi fanno molta più paura i rimpianti che i rimorsi. Una cosa non vissuta non finisce mai davvero, rimane cristallizzata e immobile nelle nostre fantasie. Mi terrorizza l'idea di potermi alzare una mattina e pensare "se avessi avuto il coraggio, se ci fossi riuscita... e ora è troppo tardi!". Al contrario, mi sembra molto più accettabile pentirmi di una scelta che poi si rivela errata, sarà perché ho la tendenza a guardare sempre avanti ed a cercare di rimediare agli errori commessi. Tuttavia, è sempre più facile decidere se la scelta è fra stare fermi o agire. Quando invece il bivio che avete davanti è fra due diverse strade e voi vorreste percorrerle entrambe, lì diventa quasi impossibile evitare di star male, perché in ogni caso dovrete rinunciare a qualcosa a cui tenevate. Lì ci vuole il coraggio, quello vero.
C'è una poesia molto bella che affronta questo tema e che voglio condividere con voi. L'autore è Robert Frost, poeta statunitense vissuto fra la fine dell'800 e la metà del '900, che molte fan di Twilight conosceranno perché sua è la poesia "Fuoco e ghiaccio" alla quale l'autrice si è ispirata per scrivere un intero capitolo del terzo libro della saga, "Eclipse". I detrattori di Twilight non storcano il naso di fronte a questo poeta, perché con la saga vampiresca non c'entra un bel niente. È stato solo un caso che abbia scritto una poesia (bellissima fra l'altro) che fosse perfetta per l'argomento trattato in quel momento da Stephenie Meyer.
La poesia che voglio riportarvi, però, è un'altra; si intitola "La strada che non presi" ed è così che voglio salutarvi, in questo sabato di quasi metà dicembre: riflettete bene sulle scelte che fate ogni giorno, perché cambieranno inevitabilmente il corso della vostra vita.

Due strade divergevano in un bosco giallo
e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
ed essendo un solo viaggiatore, rimasi a lungo
a guardarne una fino a che potei.

Poi presi l'altra, perché era altrettanto bella,
e aveva forse l'aspetto migliore,
perché era erbosa e meno consumata,
sebbene il passaggio le avesse rese quasi simili.

Ed entrambe quella mattina erano lì uguali
con foglie che nessun passo aveva annerito.

Oh, misi da parte la prima per un altro giorno!
Pur sapendo come una strada porti ad un'altra,
dubitavo se mai sarei tornato indietro.

Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco, e io-
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.


Robert Frost, "La strada che non presi"

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