domenica 11 dicembre 2011

Finché morte non ci separi. La tua.

Avete mai visto il film "Il padre della sposa"? Intendo quello del 1991 con Steve Martin (remake dell'omonimo film del 1950 con Elizabeth Taylor e Spencer Tracy). Se lo avete visto, e se lo amate come me, conoscerete bene la figura di Franck Eggelhoffer (leggi "Fronk"), l'organizzatore di matrimoni che rende la vita del povero padre della sposa un vero inferno. Ebbene, era proprio a Fronk che pensavo ieri, presenziando al matrimonio di un amico, organizzato in uno dei posti più chic della toscana: L'Hotel quattro stelle lusso "Principe di Piemonte" a Viareggio.
Se ci fosse stato Fronk ieri, molti dei problemi che si sono presentati sarebbero stati risolti in un baleno! Innanzitutto, appena arrivati in hotel subito dopo la cerimonia in chiesa, è serpeggiato il malumore fra i parenti della sposa, perché , Oh mon Dieu!, mancavano i sottopiatti! L'Hotel non li aveva uguali per tutti e quindi non sono stati messi... avete presente l'apocalisse? Ecco, più o meno è stata quella la reazione. A tal proposito, ho subito pensato che la grande differenza tra la gente chic e la gente "normale", come me, è che quest'ultima è molto più interessata a quello che viene messo sopra i piatti e non sotto.
Ciò che è stato messo sopra i piatti era decisamente buono... almeno, così mi è parso, anche se avrei preferito che la porzione del risotto ai carciofi con provola affumicata e lardo di colonnata fosse leggermente più abbondante di quei 30 grammi scarsi; ma come dice sempre una mia cara amica: "i ricchi spendono tanto e mangiano poco: è per questo che sono magri!".
I posti a tavola erano stati assegnati secondo la nuova moda: un tempo c'erano gli sposi, i genitori, poi i testimoni, poi i parenti, gli amici, i conoscenti. Tutti seduti al tavolo fatto a ferro di cavallo, tutti uguali. Adesso no. Gli sposi erano seduti al loro tavolo, soprannominato "diamante" insieme ai testimoni (ed era lì che ero seduta io, essendo accompagnatrice del testimone dello sposo). I genitori erano seduti a due tavoli separati: quelli di lui al tavolo "smeraldo", quelli di lei al tavolo "rubino" e così via: a seconda dell'importanza degli invitati, anche i tavoli diventavano via via pietre meno preziose. Se eri seduto al tavolo "ametista" sapevi già di essere un invitato "semiprezioso". Fronk non l'avrebbe permesso! La battuta più bella che ho sentito fare ieri, a tal proposito, è stata quella di uno dei due testimoni allo sposo: "sembra di essere al G8... guarda, i tuoi amici sono seduti al tavolo dell'Africa centrale!".
Appena mi sono seduta al mio posto, l'ultimo della tavolata, la nonna della sposa mi è corsa incontro facendomi alzare subito perchè "una tavola non dovrebbe mai chiudersi con una signora!". Ok, è evidente che non sono una signora. Mi sono sentita come una contadinotta che non sapeva quale posata usare (ed in effetti c'era sul tavolo una specie di coltello a forma di cucchiaio che nessuno ha usato, non sapendo a cosa servisse). Non si finisce mai di imparare, quanto è vero! La prossima volta mi studierò a memoria il cermoniale di corte spagnolo prima di presenziare a un matrimonio.
Per il resto, la festa è stata piacevole e divertente, gli sposi abbastanza rilassati, gli invitati sono andati via soddisfatti, le signore hanno fatto a gare di vestiti, borse e scarpe, come al solito, ma credo tutto sommato di non aver sfigurato.
Solo una cosa mi rimane sempre ostica da comprendere e riguarda la formula con cui gli sposi si scambiano le promesse: "...prometto di esserti fedele sempre, nella gioa e nel dolore, in salute e in malattia e di amarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita". Ma non sarebbe più giusto dire "della tua vita"? Se uno dei due muore prima, quello che rimane non ha il diritto di amare e onorare un'altra persona? Dovrebbero cambiare la formula, perché, secondo me, è proprio sbagliata!
Viva gli sposiiii!!

3 commenti:

  1. Grande Michy!Ero curiosa di leggere di questo matrimonio chic!Cacchio,lo era davvero!!L'importanza di cosa c'e' dentro il piatto e non sotto e' proprio da comuni mortali suvvia!!Ahaha...ma l'importante e' che tu ti sia sentita a tuo agio.A volte la differenza e' sta questa parola: adattabilita'.Noi poveracci sappiamo farlo!E brava la Michy.P.S.Pero' il cugino figo potevi intrattenerlo un pochino XD

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  2. Il cugino figo aveva una fidanzata con una borsina di Fendi favolosa... le avrei rubato borsa e ragazzo! ahahahah!

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