lunedì 26 dicembre 2011

Preparando lo zainetto per il 2012

Ci avviciniamo a grandi passi verso la fine di questo 2011 e, come si sente dire spesso, questa dovrebbe essere l'occasione in cui buttiamo tutte le cose che non vanno per cominciare il nuovo anno senza zavorre che ci complicano la vita.
Stavolta però voglio fare l'esercizio contrario; voglio cioè scegliere solo le cose da portarmi dietro, non quelle da buttare. Lo so che, in teoria, non cambia molto, ma mi aiuta a vedere le cose in positivo e soprattutto a fregarmene della fine che farà tutto ciò che lascerò.
Prima di tutto sono costretta a portarmi dietro una cosa che lascerei: il diabete. Quello ormai è parte di me e non se ne andrà più, quindi è bene che cominci a fare amicizia con questa malattia, altrimenti la nostra potrebbe essere una convivenza da incubo. E siccome in questi quattro anni (da quando l'ho scoperta) ho tentato più volte di ignorarla senza ottenere grandi risultati, ho deciso di conoscerla un po' meglio e di accettarla.
In secondo luogo, metto nello zainetto una bella dose di pazienza, che mi sarà utile, visti anche gli innumerevoli sbalzi d'umore cui sono sottoposta.
Per terza cosa, voglio portarmi dietro la persona che ero qualche anno fa, e mollare quella che sono diventata negli ultimi due anni. Siccome quella che ero sapeva bene quel che voleva e quella che sono arranca nel buio, direi che per andare avanti ho bisogno di una guida un po' sicura. Per aiutarla, metterò nello zainetto anche una bella torcia, per accendere una luce decisa e forte, in modo che non ci siano più zone d'ombra nella mia vita. Perché è proprio in quelle zone d'ombra che si annidano le cose che mi fanno più male.
La speranza, quella è d'obbligo portasela dietro, perché, essendo l'ultima a morire, finché c'è lei so di non essere poi così in pericolo.
E poi che altro? La biancheria di ricambio ce l'ho, lo shampoo e il bagnoschiuma anche, l'ironia, grazie al cielo, non l'ho mai persa, un sorriso, anche stanco, me lo tengo sempre in tasca come una caramellina (e casomai lo ravviverò con un po' di rossetto); la mia parte fanciulla (che comprende anche la Bimba Cattiva&Dispettosa che ogni tanto esce fuori) è ben protetta nel pluribol, perché essendo delicata non vorrei che si rompesse. Devo ricordarmi un paio di scarpe col tacco, che quelle servono anche a schiacciare la testa a qualche serpentello insidioso, e i fazzoletti perché tanto mi conosco, ho la lacrima facile; un quaderno e una penna per tornare a scrivere come ai vecchi tempi ed alimentare la mia parte nostalgica, un bouquet di matite colorate per ravvivare i giorni grigiastri e uggiosi, e qualche cd perché non si viaggia mai senza musica...
Sono pronta a partire, direi. Chiudo lo zaino e via! Tutto ciò che lascio, lo prenderà qualcun'altra e buona fortuna!

2 commenti:

  1. un bouquet di matite colorate...non si viaggia mai senza musica...
    chiudi in colori per aprire in piena luce.
    baci, michela
    m

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